Anno horribilis
Ci siamo, mancano veramente poche ore alla fine del 2020, un anno che definire orribile è anche poco.
Personalmente devo dire che era iniziato veramente male, rimanere a piedi con l’automobile uscendo alle 3 del mattino dalla festa di San Silvestro è un’esperienza. Questo doveva mettermi sull’avviso, ma si sa che noi umani tendiamo sempre a pensare positivo.
E pensare che da un punto di vista commerciale i primi due mesi dell’anno erano stati i migliori dell’ultimo quinquennio, ma il problema sanitario già si intuiva con le notizie che arrivavano dalla Cina.
Poi il patatrak
“Care Italiane e cari italiani” siamo in pandemia, occorre chiudere tutto. Arriva il lock down e il nostro paese si blocca così come tutto il mondo.
E’ inutile ricordare ciò che è ben presente nella testa di tutti noi, abbiamo toccato il fondo e poi con la bella stagione siamo usciti da quella situazione surreale. In realtà e con il senno di poi in estate siamo riusciti a ricreare una situazione di para normalità, ma a ben vedere i comportamenti insensati di molte persone hanno contribuito a rendere il fine dell’anno difficoltoso per molti.
Le parole nuove entrate nel vocabolario degli italiani sono sicuramente lock down, ma anche pandemia, piuttosto che smart working o click day. Termini che spero nel futuro di non sentire più, o molto meno.
Tra le figure che dovevano governare il Paese abbiamo visto le differenze tra chi ha reali capacità e chi sembra essere stato messo lì per caso. Figure poco considerate sono emerse e hanno lavorato bene, altre considerate molto capaci si sono dimostrate scarse.
Sicuramente è balzato alla ribalta una figura semi sconosciuta, anche se molto citata, il “ burocrasauro”. Questi è un funzionario pubblico che riesce a rendere incomprensibili strumenti che dovrebbero semplificare la vita dei cittadini, e che i politici che quegli strumenti hanno ideato pensavano adatti a tradurli in opere fattive. Il burocratese è una lingua elitaria che consente a chi non ha nessun potere effettivo di esercitarne uno enorme ponendosi come indispensabile esecutore di leggi e decreti.
Se l’umanità vuole realmente uscire dalla crisi creata dall’epidemia, deve eliminare queste figure e rendere tutta la burocrazia un triste ricordo del passato.
Ricordo come un incubo le ore perse davanti al computer, per fornire dati che la pubblica amministrazione già possiede, per accedere ai contributi messi a disposizione dallo Stato a compensare l’impossibilità a lavorare.
Mi vengono in mente i provvedimenti astrusi per fornire contributi ai ristoratori, importi impossibili e tanti documenti da dover fornire, che altro non sono che fatture già in possesso della pubblica amministrazione, visto che la fatturazione elettronica ha due anni di vita.
Il punto cruciale di questi miei ragionamenti in libertà, è che non vedo una linea di condotta con una precisa direzione, con un progetto per il futuro dell’Italia. Mi preoccupa che i politici oramai vivono in una altra dimensione. Vivere di politica è un mestiere, ma chi lo fa non può astrarsi dalla realtà quella del pensionato che sopravvive con meno 600€ al mese o delle famiglie monoreddito che campano con 1000/1200 € . Per non parlare del popolo delle partite IVA che si ingegna a vivere in un percorso ad ostacoli che lo impegna quotidianamente a portare avanti il suo progetto di vita. Il problema è che gli ostacoli vengono creati e posti in opera da politici e burocrati che non hanno la minima idea di cosa voglia dire sopravvivere facendo impresa. Altrimenti molti dei provvedimenti dell’ultimo anno non avrebbero visto la luce. Eppure da destra a sinistra si continua ad affermare che “ è ora di sfoltire la burocrazia”, questa maledetta croce del coronavirus può essere un incredibile opportunità per l’Italia e per il mondo intero se tutti i fondi messi a disposizione dei paesi dagli istituti internazionali e dai governi stessi verranno messi a frutto.
Suggerimenti? Immagino moltissimi
Ci sarà qualcuno che li ascolterà? Lo spero
Finiamolo qui questo 2020, al rogo e rimbocchiamoci le maniche per il 2021
Auguri a tutti , ne abbiamo veramente bisogno questa volta.