Tenuta Casteani

Tenuta Casteani

Questa volta voglio raccontarvi un ‘altra bella storia del mondo del vino. Mi occuperò della Tenuta Casteani una interessante cantina della Maremma toscana voluta e creata da Mario Pelosi, ingegnere che per oltre 30 anni si è occupato di information tecnology in Italia ed in giro per il mondo. Ad un certo punto dopo aver visitato degli terreni nella zona di Gavorrano, vicino a Grosseto, decide che lì impianterà una azienda vitivinicola.
Nel 2002 avvia un grande programma di investimento per recuperare una vocazione agricola già in passato caratterizzata dalla produzione vinicola ed olivicola nonché per costruire una struttura di qualità per accogliere i propri ospiti interessati alle vigne e al buon vino.
Si iscrive alla facoltà di Agraria dell’Università di Viterbo dove si sta laureando in Enologia.
Il punto di partenza del progetto di Mario Pelosi è stato quello di restituire all’intera zona denominata “Località Casteani” il suo originale aspetto, che tra gli anni ‘50 e ‘70, fu profondamente modificato con l’estirpazione del “Vignone” ma anche, con una indiscriminata sostituzione di una grande oliveta autoctona, con pini mediterranei, utilizzati per rivestire le gallerie delle vicine miniere di lignite, che per anni hanno costituito la più importate fonte economica delle popolazioni locali. Della oliveta autoctona, ancora segnata sulle mappe catastali per circa 4 ettari, ad oggi sono sopravvissute circa 100 piante che, a poco a poco, si stanno recuperando non avendo ricevuto per tanti anni alcun trattamento.
L’attuale edificio principale dell’area ricettiva che Mario ha ridefinito “ Wine Pleasure”, la Casa del Fattore, è stata fino agli anni ‘70 circa la casa del direttore della Montecatini che gestiva le miniere locali.
A circa 60-70 metri di profondità ci sono ancora sotto la proprietà alcune gallerie usate fino a 50 anni fa per l’estrazione della lignite.
Alcune mappe catastali della miniera le indicano con grande precisione. Proprio nella proprietà sorge il condotto di aerazione del Pozzo Nord e dalla parte opposta della stradina poderale si erge una casupola che ne costituiva l’ingresso.

Il recupero agricolo
La “Tenuta Casteani Sarl”, dal 2003 ha dato vita ad un grande programma di recupero dell’intera area partendo dal grande campo seminativo sul quale, dopo profonde lavorazioni e ricostituzione della sostanza organica di superficie, si è creato un nuovo vigneto circa 10 ettari. In realtà, si è trattato di una ricostituzione, a distanza di quasi 50 anni dall’estirpazione dell’ impianto preesistente denominato “Il Vignone”, così come si evince dalle cronache dell’epoca.
Il nuovo impianto è caratterizzato da un nuovo grande vigneto di quasi 10 ettari sul quale sono state impiantate circa 50.000 barbatelle di qualità certificata appartenenti ai vitigni: Sangiovese, Merlot, Alicante, Sirah, Vermentino e Viognier e da una oliveta di circa 600 nuove piante delle cultivar di Leccino, Frantoio e Corregiolo con alcune piante di Pendolino come impollinatori.

Questo grande programma di recupero ha avuto altresì l’obiettivo di creare una azienda agricola di qualità che si vuole imporre nella Maremma Toscana come una struttura di eccellenza di riferimento per serietà, qualità, professionalità e servizio al cliente.
Tale filosofia è stata applicata all’intera proprietà, di circa 80 ettari, restituendo all’intera area una condizione di naturale crescita avendo tra l’altro eliminato centinaia di piante di pino mediterraneo, malate di una rarissima malattia, che avrebbe potuto contaminare l’intero bosco.
Ora tutta la zona è stata bonificata e verrà favorito lo sviluppo di piante autoctone quali: querce, lecci e sugheri.

Come ben sanno i miei cari lettori, quando mi imbatto in storie come quelle di Mario Pelosi non posso che rimanerne affascinato e cercare di interagire.
Ci troviamo di fronte ad un progetto ben definito che nel corso dei prossimi 5 / 6 anni farà parlare di se. Lo staff di collaboratori che Mario ha intorno sta man mano crescendo, e così i prodotti che si stanno producendo.
La vigna è stata impiantata gradualmente in tre fasi dopo avere lavorato con attenzione e impegno tutto il terreno seminativo che per anni non aveva ricevuto alcun trattamento:

FASE I
I primi 4,7 ettari, con Merlot, Alicante e Sangiovese avvenuto nella primavera del 2004

FASE II
I secondi 5 ettari, con Sangiovese e Sirah nell’autunno del 2006

FASE III
L’ultimo ettaro nella primavera 2007 con uve bianche Vermentino e Viognier.
L’obiettivo produttivo a pieno regime sarà di circa 50/60.000. La vigna è caratterizzata ad un impianto a “rittochino“, con distanza tra i filari di 220 cm tra le viti di 70 cm. Troviamo circa 500 filari d lunghezze variabile ma mediamente con 100 piante l’uno, con una densità di circa 5000 piante ad ettaro. Ogni pianta è stata impostata con “il cordone speronato“ e potata per produrre 2, 3 grappoli per un massimo di 1 kg di uva per pianta.

La prima vendemmia è stata nel 2006 e proviene essenzialmente dall’impianto del 2004.
Il 2006 è stata una buona annata in cui il sole ha avuto la possibilità di maturare molto bene l’uva, non ci sono state piogge dell’ultimo momento e il vino ottenuto (PRIMO) è un vino di corpo, di grandi colori, profumi e sapori.
Si sono vendemmiati 13,5 quintali, circa, di uva (90 cassette da 15 kg l’una) di cui quasi tutte di Sangiovese con qualche cassetta di Merlot e di Alicante. Questi hanno avuto una resa di circa del 60%, da cui si sono ottenute 400 bottiglie bordolesi normali e 300 magnum.
E’ da tanti anni che ho sposato un concetto ben preciso “la Qualità nasce in vigna” e quando come nel caso di Mario trovo un promotore di questo stile di produzione non posso che esserne contento.
Con lavorazioni accurate e appropriate, e selezionando per la cantina solo le uve migliori ( quelle che non presentano difetti, muffe, pre fermentazioni o attacchi di insetti) non potremo avere che grandi vini . Questo comporta un extra lavoro e quindi un extra costo ma è la base per puntare ad ottenere un vino di grande qualità. La presenza della cantina a soli 200/300 metri dai vigneti, consente di lavorare l’uva in tempi strettissimi successivamente alla raccolta.

Le cassette arrivano in cantina mediamente 1 ora dopo la raccolta.
Infatti i grappoli dopo la raccolta manuale, vengono riposti in “ bigonci“ di plastica che contengono al massimo 3-4 kg. di uva, così l’uva si mantiene sana ed integra.
Il bigoncio pieno viene trasferito in cassette di plastica areata che vengono riempite al massimo per 20 kg. di uva. Il trattore passa in continuazione a raccogliere le cassette piene e le porta in cantina non appena ne ha caricate una ventina.
L’uva arriva, così integra e sana , per essere diraspata ed avviata alle vasche con gli acini quasi interi ottenendo un mosto organoletticamente perfetto e dal grande tenore zuccherino. Questa è qualità. Così facendo l’uva non subisce traumi, non viene pigiata, non inizia a fermentare in modo scorretto con chissà quali lieviti, non arriva in cantina con attacchi già avviati di microrganismi o muffe.
Insomma dal momento del suo distacco dalla vite al momento in cui entra in vasca per essere avviata alla fermentazione non trascorre più di un’ora.

La cantina attuale, finita di costruire a febbraio 2009, è perfettamente integrata alle caratteristiche costruttive locali.Pur nella sua essenzialità, presenta due grandi sale.
Un grande locale per la vinificazione, contraddistinto dalla presenza di 3 grandi vasche da 80ettolitri l’una, di cui due attrezzate con un modernissimo follatore meccanico in grado di rompere dolcemente il cappello per migliorare l’estrazione dei polifenoli dalle bucce. Sono altresì presenti 4 vasche da 50ettolitri, utili sia per la fermentazione che per l’affinamento e 3 vasche da 30 ettolitri e infine una vasca da 26 ettolitri ed una da 10ettolitri.Con tutte queste modernissime attrezzature, acquistate tra il 2007 e il 2008, si sono affrontate le prime due vendemmie del 2007 e del 2008.
La sala vinificazione è altresì caratterizzata dalla presenza di un computer in grado di tenere sotto controllo la temperature delle varie vasche, a loro volta equipaggiate con un sistema di climatizzazione ( caldo/freddo ), collegato alle fasce delle vasche, in grado di mantenere il mosto/vino alle temperature desiderate, con un conseguente costante controllo delle condizioni di fermentazione e vinificazione.

La cantina è stata costruita tenendo in grande considerazione l’aspetto termico e di coibentazione dell’intero edificio al fine di evitare fughe termiche e ripercussioni sul prodotto. Tutta la cantina è rivestita in sasso e tra il pannello e il sasso è stato inserito uno strato di poliestere, al fine di aumentare la resistenza termica.
Il tutto a vantaggio del prodotto finale, con evidenti e rilevanti ripercussioni sul risparmio energetico. Attaccata alla sala di vinificazione è stata predisposta la “barriccaia”, con una capienza di circa 60 barriques francesi di media tostatura . Il controllo termico è stato il primo aspetto a cui si è data attenzione proprio al fine di evitare sbalzi termici e quindi problemi sul prodotto in affinamento. Mediamente il prodotto in barriques giace per circa 7/8 mesi prima di un affinamento in vasca prima dell’imbottigliamento . I vini di Tenuta Casteani sono pronti per la vendita dopo 15 mesi dalla vendemmia.
Attualmente sono in corso i lavori per ingrandire la cantina, e ancora una volta nel rispettop del paesaggio la maggior parte della cubatura sarà al disotto del terreno, in modo che visivamente l’occhio del visitatore incontri i filari dei vigneti e non delle mura.
Qualche appunto a Mario è stato fatto dopo che ha realizzato un impianto fotovoltaico di oltre un ettaro e mezzo , e che da un punto di vista ambientale contribuisce a non immettere CO2 nell’atmosfera riducendo i consumi di energia elettrica da fonti non rinnovabili, dall’altro ha un impatto visivo non nascondibile. Considerando che l’obiettivo è di diventare off grid , pensando anche all’eolico e al recupero delle sostanze inquinanti prodotte in fase di lavorazione penso che lo sforzo sia sostenibile e apprezzabile, dato che in futuro nell’EU le aziende vitivinicole dovranno avere una” carbon footprint “ molto bassa dovremo abituarci a pale eoliche e parchi fotovoltaici decisamente più ecologici di altre forme energetiche.

Ma vediamo di occuparci dei vini prodotti:
a gennaio 2008, è nato PRIMO, frutto della prima vendemmia del settembre 2006.
Le uve usate sono quelle provenenti dalla vigna Fase I, caratterizzate, per il 95%, dai vitigni di Sangiovese, e il resto da Merlot e Alicante. Questo vino è nato da viti giovani, che hanno appena cominciato ad adattarsi al terreno tenace della campagna maremmana. Terreno difficile, ma che dà ampie garanzie di piacevolezza sensoriale e territorialità dei prodotti che esprime.
PRIMO è così, caparbio e di struttura, dal colore rosso rubino intenso e dai profumi forti di bacche rosse, con tannini leggeri e piacevoli.
Ne sono rimaste poche bottiglie a testimonianza del passo compiuto.
Vediamo invece quali sono le bottiglie disponibili.

TERRA DI CASTEANI
ROSSO MAREMMA TOSCANA IGT 2007

È il “Gran Vin”, il “Premier Wine” dell’azienda ed è il risultato di un’attenta selezione manuale delle uve Sangiovese (65%) e Merlot (35%) provenienti dalle migliori parcelle dei vigneti aziendali.
TERRA DI CASTEANI
ROSSO MAREMMA TOSCANA IGT 2008

CLASSIFICATO CON DUE BICCHIERI ROSSI NELLA GUIDA VINI D’ITALIA GAMBERO ROSSO 2011 (vini da molto buoni ad ottimi che hanno raggiunto le degustazioni di finale)

E’ il “Gran Vin” dell’azienda,è il risultato di un’attenta selezione manuale delle uve Sangiovese (70%) e Merlot (30%) provenienti dalle migliori parcelle dei vigneti aziendali.

SESSANTA
ROSSO MAREMMA TOSCANA IGT 2008
Rappresenta lo “Speciàl Vin”, dell’azienda.
È la linea innovativa che l’azienda intende avviare con i propri blend, mixando i migliori uvaggi delle proprie vigne per ottenere un vino moderno, fruttato, di medio invecchiamento, rispettando nella struttura il carattere del sangiovese “maremmano”.
L’uvaggio è costituito da Sangiovese 50 % , Merlot 30 % , Alicante 20 %.

RUSADA
DOC MONTEREGIO ROSATO 2011

INSERITO NELLA GUIDA BERE BENE LOW COST DEL GAMBERO ROSSO 2011

E’ il vino rosato dell’azienda, ottenuto esclusivamente da uve Sangiovese, mantiene nella struttura e nelle sfumature il carattere “maremmano” di questa terra.

PIAN DI TATTI
ANNATA: 2010
VINO DA UVE STRAMATURE

PREMIO NUEVO VINO 2010
CLASSIFICATO AL PRIMO POSTO CON L’ORO ALL’INTERNATIONAL NEW WINE AWARDS.
INSERITO COME MIGLIOR VINO NELLA GUIDA LUCA MORONI

E’ il vino dolce dell’azienda, ed è il risultato di una selezione di uve Stramature dei nostri più importanti vitigni.

VERMENTINO 2011
MAREMMA TOSCANA IGT BIANCO
il vino fresco ed estivo dell’azienda, sapido e minerale, giusto equilibrio tra alcol e corpo, 13,2%.
Piacevole ed adatto agli aperitivi.
Peccato le poche bottiglie attualmente in produzione.

Indubbiamente una realtà molto interessante, con vini molto validi. La piccola produzione attuale li pone dal punto di vista prezzo su una fascia medio alta, ma parliamo di tutti prodotti super premium con la possibilità di collocare nel tempo il loro supertoscano Terra nella fascia degli icone.
Ne sentiremo ancora parlare e vi preannuncio che dal mese di settembre verranno organizzate varie degustazioni per far conoscere la bontà di questi vini. Seguiteci e rimarrete sorpresi.
Salute

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