Marchesi De Cordano

Marchesi de Cordano

Eccoci qua a raccontare ancora una volta una bella storia legata al vino. Fin da bambino sono stato legato alla terra d’Abruzzo, tanti bei ricordi d’infanzia sono legati a meravigliose giornate trascorse tra le sue montagne o lungo le sue spiagge,mia figlia ha imparato a muovere i primi passi sul suolo abruzzese. Quando un paio di anni fa un caro amico mi presenta un giovane produttore abruzzese non potevo non interessarmi ai suoi vini e alla storia di questa azienda.
La storia di queste vigne è antica, i Marchesi de Cordano fanno risalire le loro nobili origini agli inizi del 1700 in Toscana, quando il Marchese Ferdinando CORDANO di Firenze, del Gran ducato di Toscana, eredita dalla madre Domenica D’ALTAVILLA, una proprietà di circa 200 ettari nell’allora circoscrizione Lauretum, in Abruzzo appartenente al Regno di Napoli e Sicilia, nel 1723 vi si instaura dove scopre una realtà ambientale unica in Abruzzo. Un territorio collinare, ai piedi della montagna, con boschi di conifere e castagni, oliveti e vigneti, in un clima fresco, ventilato, con grandi escursioni termiche stagionali e diurne. Nel 1726 vi fu la prima produzione di vino, dove alcuni anni dopo, presenta le produzioni CORDANO in Abruzzo, alle più alte autorità toscane, dove riceve l’ambito titolo di VINATTIERE.

Il trascorrere del tempo e le vicissitudini della vita fanno si che questa storia si interrompa fino a quando l’impegno congiunto di una famiglia e di due amici negli anni 2000 fa rinascere in quel di Loreto Aprutino, nel solco della tradizione , la storia di questi grandi vigneti. Il giovane FRANCESCO D’ONOFRIO, affiancato del know how dell’enologo VITTORIO FESTA, decide di portare avanti con orgoglio l’espressione del territorio, e rifonda l’ azienda Marchesi de’ Cordano. Sono 68 gli ettari di produzione, 43 dei quali vitati, 5 a uliveto. Il resto frutteti e boscheti. La troviamo a Loreto Aprutino, nell’antica Terra dei Vestini, a circa 27 km da Pescara, immersa tra verdi colline di uliveti e vigneti. Il paese occupa una posizione magnifica a metà strada tra il mare Adriatico e la Catena montuosa del Gran Sasso. La natura incontaminata di questo territorio, offre uno scenario suggestivo ed affascinante ad ogni visitatore che la osserva come un angolo di mondo intatto, insieme ai capolavori dell’arte , della storia , della cultura e della tradizione gastronomica. Un altro corpo aziendale ha terreni vitati nel comune di Ripa Teatina.
I vigneti a più vocazione sono allevati nella storica tenuta SANTA CATERINA ad un’altitudine tra i 250 e i 300 metri sul livello del mare, su 19 ettari di origine calcarea. Solo uve perfette, selezionate all’origine da cloni indigeni e internazionali, diventano grandi vini che da qualche anno portano alto il nome dell’Abruzzo nel vino nel mondo.
La produzione comprende i classici Trebbiano di Abruzzo DOC, il Montepulciano Cerasuolo DOC, e Il Montepulciano di Abruzzo DOC ; le espressioni più moderne sono il Diamine Pecorino IGT Colline Pescaresi e Brilla la riscoperta Cococciola ( a cui ho dedicato una puntata della mia rubrica su Radio Capital che potete ri ascoltare nella sezione pod cast del blog ). Da non perdere la riserva di Montepulciano DOC Trinità e lo sperimentale Montepulciano appassito Santità a completare la gamma.
L’azienda aderisce all’associazione ORIGINI e pratica tecniche colturali di agricoltura Biologica, proprio perché Francesco e Vittorio credono nella salvaguardia dell’ambiente e del territorio.
Da circa un anno i vini sono distribuiti sulle principali piazze italiane e stanno riscuotendo un eccellente successo, grazie alla qualità delle uve impiegate tutte certificate bio e all’utilizzo delle migliori tecnologie enologiche, sempre nel rispetto dell’ambiente. Il buonissimo rapporto qualità prezzo non può che portarli ad essere preferiti sempre più dai consumatori.
Potete degustare i vini domenica 4 e lunedì 5 dicembre a Roma nella Manifestazione In alto i Calici che si terrà all’Hotel Regina Baglioni, ingresso libero.
Salute

Sharing is caring!