Vino nuovo o vino vecchio?

Cari amici del blog, a seguito di ripetute richieste , voglio affrontare un cruciale argomento su cui si dibatte sempre, “ quando è il momento giusto per aprire una bottiglia?” ed di conseguenza quando un vino bianco è “ vecchio” ?
Tante volte mi è capitato di dover spiegare che quel determinato vino non era vecchio, bensì arrivato al giusto momento di consumo. Ma perché il giusto momento di consumo non è sempre lo stesso?
Innanzitutto devo svelare un segreto di bottega, che i produttori celano sempre. Nella produzione del vino esistono svariati livelli qualitativi che si riflettono sul prezzo, in pratica ci potremo trovare con un vino fatto con la stessa uva, ma che avrà a seconda del livello qualitativo di produzione prezzi diversi, che per i non addetti ai lavori può rappresentare fonte di confusione.
I livelli sono :
BASIC con un prezzo sotto i 3 €
POPULAR con un prezzo tra i 3 e i 5 €
PREMIUM con un prezzo tra i 5 e i 7 €
SUPERPREMIUM con un prezzo tra i 7 e i 14 €
ULTRAPREMIUM con un prezzo tra i 15 e i 150 €
ICON con un prezzo oltre i 150 €
La collocazione nei diversi segmenti è legata al tipo di materia prima scelta, in relazione alla qualità sanitaria e al quantitativo di resa per ettaro. Un uva di qualità superiore servirà a produrre vino di livello più elevato. Le tecniche di cantina, affinamento in legno, svolgimento della fermentazione malo lattica, filtrazioni idonee permanenza in bottiglia per lunghi periodi prima della commercializzazione, contribuiscono all’innalzamento del livello qualitativo e del prezzo.
Un vino alpha, prodotto velocemente e partendo da grosse rese per ettaro sarà sempre collocato nella parte bassa della graduatoria, un vino beta con lunghi periodi di lavorazione, con uve provenienti da coltivazioni a bassa resa per ettaro sarà sempre collocato nella fascia alta. Anomalie possono esistere ma con un palato allenato escono subito fuori, nel mondo del vino le bugie hanno sempre le gambe corte.
Possiamo scrivere Sassicaia in etichetta, ma se dentro ci mettiamo del Tavernello , un discreto palato sia accorgerà della differenza, le truffe in questo senso possono avvenire soprattutto ai danni di consumatori di paesi emergenti che non avendo molto allenamento possono essere all’inizio ingannati. Come mi disse ai suoi tempi il buon Luigino Veronelli, “il vino per conoscerlo va bevuto”.
Tornando al nostro argomento principale, il momento corretto di stappo è differente tra vino e vino in base alle modalità di produzione, ma soprattutto in base alle caratteristiche del terroir di produzione. Un vino friulano bianco non andrà mai bevuto al primo anno di bottiglia, in quanto le sue caratteristiche organolettiche legate all’acidità intrinseca e alla mineralità dei terreni di produzione lo rende naturalmente longevo e quindi il suo top di bevuta è classificabile dal secondo terzo anno di imbottigliamento. Badate bene a nessuno è impedito di berlo poco dopo l’imbottigliamento ma lì troveremo una spremuta di limone, ovvero un vino con una struttura particolarmente acida e fresca che migliorerà con lo stare nella bottiglia e raggiungerà l’apice di bevibilità nei mesi successivi, o nei due tre anni successivi a seconda del metodo di produzione.
Lo stesso discorso potremmo farlo per i vini bianchi dei Castelli romani, area di matrice vulcanica dal punto di vista geologico e di conseguenza dalla ricca mineralità. La diretta conseguenza è un tipo di vino fresco, dalla buona acidità e di conseguenza al top della bevibilità dal secondo anno.
A questo punto sveliamo l’ulteriore arcano, le cantine per vivere devono vendere e di conseguenza nei momenti alti del mercato si è istillato nel consumatore l’idea che l’annata corretta fosse l’ultima , in modo da spingere il ristoratore e l’enoteca a spingere le vendite e a liberare gli spazi per l’ annata nuova. Aggiungiamo che spesso il produttore poteva finire il vino prima della nuova vendemmia e di conseguenza il poter commercializzare il prima possibile il nuovo vino, anche se non pronto, era una priorità commerciale.
Minori problemi si hanno con i vini rossi, perché mutuando dalle abitudini francesi, si è stabilito che spesso tali vini a causa dell’alta percentuale di tannini dovessero essere lasciati a riposo per alcuni anni prima di essere degustati al meglio.
Quindi riassumendo, il momento e di conseguenza l’annata giusta sono legati al tipo di vino, e al modo di produzione. Un vino per essere definito vecchio deve essere assaggiato e nella fase de gustativa si può stabilire se è o non è da considerare corretto. Il gusto personale conta molto, c’è chi preferisce vini acidi e chi vini più morbidi.
Il mio consiglio è sempre lo stesso usate il buon senso e testate il vino prima di esprimere affrettati giudizi.
Salute

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