“Fusse che t’arifusse”

Tantissimi anni fa il grande Nino Manfredi con questo tormentone arringava gli italiani.

Oggi voglio prenderlo a prestito come augurio di una vera uscita dalla pandemia. Nei mesi scorsi avevo già espresso le mie perplessità sulla ripartenza del mondo della ristorazione, legata a troppe variabili ma soprattutto collegata strettamente alla vaccinazione della popolazione.

Come lo scorso anno l’aumento della radiazione ultravioletta connessa con l’arrivo della bella stagione, permetterà una riduzione della circolazione virale. Se a questo finalmente aggiungiamo la vaccinazione, che nei mesi estivi prossimi raggiungerà la quota che determinerà l’immunità di gregge,  finalmente vedremo la luce dopo il tunnel.

Il punto cruciale è però capire chi riaprirà e chi invece purtroppo non ci riuscirà..

Le nostre cantine si sono dimostrate molto “ sportive” gestendo i crediti dei ristoratori nell’ottica del stringiamo i denti e come potete pagate l’arretrato. Un piccolo ma fattivo aiuto a chi non ha potuto incassare .

Voglio poi sfatare il mito della vendita da asporto. Un ristorante serio con un suo menù tipico non può che proporre pochi piatti che possano sopportare lo stress di un anche piccolo trasporto, ordinereste una bella carbonara fumante che arriverebbe incollata e fredda?

Diverso è proporre pizza, lasagna o sushi.

Quello che mi ha continuamente sorpreso è stata la mancanza di logica delle scelte fatte dalla Autorità. Innanzitutto accorpare un orario unico dalle 05.00 alle 18.00 per bar, pasticcerie, pizzerie, ristoranti, pub, wine bar ecc. Anche se accomunati spesso dal medesimo codice, sono attività distinte che vivono in orari distinti. Un caffè si consuma alle 06.00 del mattino, difficilmente in quegli orari si consuma una carbonara. Alle 10.30 del mattino è ben difficile sorbire uno spritz, ma in quell’orario un maritozzo con la panna ha un suo perché. Tutto questo per sottolineare che fare di tutta erba un fascio non ha senso. Il filo conduttore è stato uno solo, visto che come Stato non riesco dopo certi orari a fare controlli creo un orario unico e chi si è visto si è visto. Se alle attività penalizzate si fossero concessi i tanto sbandierati “ristori” in maniera equa e coerente nessuno avrebbe detto nulla, ma dato che sono stati distribuiti degli spiccioli, paragonati ai costi di gestione di un’attività abbiamo visto scendere in piazza le persone a protestare. Qualcuno ha approfittato per fomentare gli animi esacerbati, si sono fatte pressioni e visto che arrivano gli Europei di calcio con il pubblico, a questo punto apriamo. Si ma come apriamo?

Un tempo uno dei più grandi allenatori di calcio  diceva “Se le cose nun le sai, salle”, questo mi verrebbe da dire ai geni del CTS. La bella idea partorita consiste nel far stare le persone all’aperto, ma come la mettiamo con il clima della lunga Italia? C’è una netta divisone tra chi al centro sud con un clima più clemente riesce a far sedere le persone all’aperto e molti ristoratori del centro nord che possono permettersi le cene all’aperto solo a luglio e un pezzo di agosto.

Eh ma quante ne vuoi? Non sei contento che finalmente i ristoranti sono aperti?

Quando si abusa della mia intelligenza, non riesco ad accettare i ragionamenti che si tenta di impormi.

Io do per scontato che chi arriva a dover prendere delle decisioni per il bene comune, sia  così attento che se non arriva a comprendere un argomento si avvalga della conoscenza di chi ne sa per decidere la cosa migliore. Quello che invece spesso succede mi induce a ritenere che quel tipo di approccio intellettuale sia una mia prerogativa e non quella di chi si trova nella stanza dei bottoni.

Ebbene in questi casi non accetto certe decisioni.

Sarebbe bastata un po’ più di attenzione e conoscenza per non dover subire ulteriori improperi da chi si sta veramente “arrabbattando” per coprire costi e spese. Sono state date delle direttive tecnico sanitarie che hanno indotto molti ristoranti a spendere decine di migliaia di euro su impianti di climatizzazione così sofisticati e sicuri che da quelle bocchette esce oggi aria più pura di quella che troviamo sul Cervino. Si ma solo fino alle sei del pomeriggio. Alle 18.01 arriva il virus!!!

Rimango basito.

E adesso?

Beh. In questi gironi che fa ancora fresco mangiate all’aperto. Poi tra qualche settimana col caldo potrete tornare a servire i piatti anche all’interno. Ma solo fino alle 18.00…..

Quindi non rimane che aspettare giugno, con qualche milione di italiani vaccinati in più, un clima migliore e la speranza ( non Roberto) che gli italiani tutti usino tutte le precauzioni possibili per uscire definitivamente da questa maledetta pandemia e tornare all’agognata normalità.

Salute.

 

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