Economia e tempi di crisi

Da imprenditore lotto ogni giorno con i problemi dell’economia italiana, e visti i tempi la lotta è sempre più serrata.
I nostri vecchi amavano ripetere che le difficoltà aguzzano l’ingegno, e di conseguenza a forza di riflettere qualche idea mi viene in mente.
Sono partito dalla valutazione , classica nel marketing, dei nostri punti di forza e dei nostri punti di debolezza. Il quadro italico è desolante con una progressiva de industrializzazione e con una costante fuga ( la chiamano delocalizzazione) delle realtà manufatturiere dal nostro paese. La classe politica dal craxismo ad oggi è stata di scarsissimo peso e di qualità infima, non comandando nessuna politica economica ma limitandosi ad agire in modo lobbystico. Il fallimento planetario del sistema bancario che ad un certo momento ha deciso di non prestare più i soldi ma di inventarsi profitti giocando d’azzardo sui risparmi dei correntisti, con pochissimi che hanno realizzato profitti ( chi si è inventato i derivati?) e la massa che è stata allegerita. Oggi secondo me le banche non concedono più prestiti alle imprese perchè la raccolta non raggiunge le richieste dei prestiti, e perchè in cassa non c’ è più nulla, forse solo grossi debiti.
Cosa ci può salvare?
Le nazioni che si salveranno sono quelle che hanno le cosidette ” materie prime”. Quindi se noi italiani non abbiamo petrolio, oro, uranio, rame, carbone, cosa ci inventiamo?
Attenzione qualcosa abbiamo, l’80 % del patrimonio culturale mondiale è sul nostro suolo. La nostra penisola ha un paesaggio unico al mondo con molti luoghi patrimonio mondiale dell’umanità, e frotte di turisti potenziali interessati a visitarli.
Vogliamo parlare della nostra cultura enogastronomica?
Chi è riconosciuto nel mondo per la cucina? L’Italia naturalmente.
Chi produce moltissimi dei migliori vini del mondo? L’Italia naturalmente.
Chi ha delle vigne meravigliose a dieci chilometri dal colosseo? L’Italia naturalmente.
Chi produce degli olii deliziosi, frutto di oliveti da incorniciare a trenta minuti da San Pietro, o dal Davide di Michelangelo? L’italia naturalmente.
Chi ha la fortuna e la bravura di produrre delle bollicine fantastiche a un ‘ora di strada da Piazza San Marco? L’Italia naturalmente.
Ho citato solo le più eclatatanti situazioni, ma la nostra penisola è tutto un susseguirsi di DOP e IGP legate a incredibili patrimoni artistici dalle Alpi alla Sicilia.
Ebbene lo vogliamo capire che queste sono le nostre vere risorse!!!
Nessun Marchionne potrà mai decidere di spostare le Langhe o il Chianti in Brasile o Turchia.
Nessun signor Tata potrà venire dall’India , comprarsi il know how e spostare tutto altrove, al massimo potrà comprarsi un marchio e investire nuove risorse sul nostro territorio contribuendo al benessere della popolazione locale.
Non dico che dobbiamo buttare tutta l’industria a mare, ma recuperla attuando un serio piano industriale che tenga presente il rispetto dell’ambiente e la salute dei cittadini. Di green economy tutti ne parlano, vediamo di attuarla. Poi puntiamo decisamente la barra dell’economia verso il mercato del turismo culturale e di quello eno gastronomico.
In fin dei conti sono delle idee e dei suggerimenti molto semplici, ed in genere le cose semplici sono quelle che funzionano sempre.
Salute
Ed in occasione della prossima Pasqua auguri a tutti voi.

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