Riesling… e sai cosa bevi.

Occupandomi di vino da tanti anni mi è spesso capitato di imbattermi in vini ottenuti da questo storico vitigno. E a ben pensarci i maggiori incontri li ho avuti in territorio non italiano. La prima volta che sul finire degli anni 80 capitai nella Saar in Germania rimasi sorpreso dalla locale produzione , e mi iniziai a provare anche quelli della vicina Renania e della confinante Alsazia.
Ma come possiamo collocare questa uva?
Il Riesling Renano è un uva a bacca bianca, originaria della Germania, e diffusa lungo le regioni alpine europee. La sua diffusione è di età romana ed ha seguito i percorsi di molte legioni nella fase di conquista dei territori d’oltralpe. Si coltiva ormai anche fuori della zona classica mantenendo le sue caratteristiche originarie.. In Italia è poco diffuso come coltivazione, con eccezione del sud Tirol, dove però viene in secondo piano rispetto ai più diffusi traminer e Muller. Da noi si trova anche il “ riesling italico”.
Fra le regioni dove si producono i Riesling più rinomati si possono citare le vallate tedesche attraversate dai fiumi Reno, Nahe, Mosella, Saar e Ruwer. Per le caratteristiche morfologiche del territorio, i vigneti di questa regione hanno spesso forti pendenze che favoriscono l’esposizione delle piante ai raggi solari; questo dona al vino un’intensità e un bouquet molto apprezzati. Grazie alla latitudine settentrionale di questa zona e alle caratteristiche vulcaniche del territorio, il Riesling prodotto in Germania è caratterizzato dall’equilibrio tra acidità, dolcezza e contenuto alcolico.
Il vino si presenta di colore paglierino con riflessi verdastri. Il bouquet è fruttato, con sentori di pesca e di albicocca. Si accompagna a pesce lesso o ai ferri, a minestre e a carni bianche e va servito a 8-10 °C.
E ‘ sorprendente trovare un vitigno declinato in differenti gradazioni di zucchero con prodotti dal secco al dolce, ma tutti con una loro personalità. Non a caso per i suoi estimatori è il punto più alto della produzione di vini bianchi, superiore allo chardonnay. Ed il fatto di avere molte interpretazioni produttive lo rende sicuramente attrattivo, ma poco adattop ai neofiti che magari hanno conosciuto una versione secca e lo ritrovano in una dolce. Di seguito la tabella di classificazione zuccherina

Cosa risulta così attraente di questo vitigno?
Innanzitutto il fatto di avere una sua associazione di fan, l’International Riesling Fondation, già la dice lunga sugli effetti benefici dell’esposizione a questo vino. Inoltre è per me frequentatore di ristoranti ad uso lavorativo e di business un marcatore della qualità dell’ambiente e delle conoscenze dell’operatore. Infatti nei locali dove troviamo addirittura una pagina a se con le varie tipologie di riesling, possiamo trovare tantissima attenzione sulla carta e sulla cucina.
I suoi abbinamenti cibo vino sono ad ampio spettro , proprio perché a seconda della tipologia del prodotto e della provenienza geografica possiamo abbinare cose differenti.
Di seguito riporto la traduzione da noi effettuata degli intenti operativi di IRF, e della realizzazione di una scheda del profilo organolettico del Riesling , che serve a far apprezzare meglio questo vitigno:

L’International Riesling Foundation (IRF) ha preparato una “ scheda del profilo organolettico del Riesling “, progettata per rendere più comprensibile ai consumatori il gusto che si può trovare in una particolare bottiglia di Riesling.

Il sistema prevede delle linee guida volontarie, ( per i tecnici , per i produttori di vino e per i proprietari di cantine) con le quali descrivere i loro vini per i consumatori. E suggerisce quattro opzioni grafiche che possono essere utilizzate su una retro etichetta.

Il Riesling è il vino bianco con la più rapida crescita commerciale negli Stati Uniti, è secondo solo al Pinot Nero . La ricerca di mercato ha dimostrato che molti consumatori pensano al Riesling solo come “un vino bianco dolce”, nonostante la vasta gamma di gusti che può rappresentare .

Il Riesling può essere prodotto in molti stili dal secco al dolce. Questa versatilità può essere sia un punto di forza che una debolezza, così ha commentato il giornalista enologico californiano Dan Berger, che ha guidato il progetto IRF in collaborazione con molti produttori di vino Riesling.
“Molti stili di Riesling possono soddisfare quasi ogni preferenza di gusto, ma i consumatori possono essere messi fuori strada se si aspettano un gusto e ne trovano un altro. La creazione della scheda del profilo organolettico, migliorerà la conoscenza del Riesling, lasciando che i consumatori sappiano già prima dell’acquisto di una bottiglia cosa troveranno all’interno e compiendo quindi un acquisto consapevole. “

Per aiutare i produttori di vino si è messo a punto un glossario di termini da usare per i vari vini. Il Comitato ha sviluppato una scheda tecnica con i parametri , che coinvolge l’interazione di zuccheri, acidi e pH e che aiuta a determinare il profilo di sapore più corretto per un particolare vino.

Un altro passo fondamentale del progetto è stato quello di identificare i termini appropriati per descrivere la secchezza o dolcezza del vino. Dopo lunghe discussioni, le quattro categorie selezionate sono: secco, abboccato, amabile e dolce. (Le linee guida tecniche per tali categorie sono descritte di seguito.)

“E ‘importante capire che queste sono semplicemente le linee guida che riteniamo possano essere utili, ma il programma è del tutto volontario”, ha detto Berger. “Ci auguriamo che nel corso del tempo molti produttori di Riesling utilizzeranno il sistema perché aiuterà i consumatori, e di conseguenza aiuterà anche le aziende vinicole .”

Il passo successivo è stato quello di sviluppare un semplice progetto grafico che mostra i quattro livelli, dal secco al dolce, e una semplice indicazione di dove un particolare vino cade. Questo schema può essere utilizzato sulle retro etichette , sui materiali di merchandising, siti web ecc. L’obiettivo è di avere un sistema comune, semplice, consumer-friendly per l’identificazione dei giusti Riesling .

Con il sostanziale contributo di IRF e dei suoi membri del Consiglio,( che sono produttori di Riesling) , con l’ausilio dell’artista newyorkese Marshall si sono sviluppate quattro opzioni grafiche i (vedi sotto) che possono essere utilizzati dalle aziende vinicole, a seconda del loro spazio sull’etichetta posteriore e il design. Il design preferito è quello che comprende le parole: “Questo Riesling è …” sopra la barra, e “Riesling International Foundation” con un logo di sotto di essa.

“Questo è un progetto molto importante, e siamo grati a Dan Berger e agli altri che hanno trascorso molte ore di lavoro per svilupparlo”, ha detto Jim Trezise, l’attuale Presidente della IRF. “Con la crescente popolarità del Riesling, è importante rendere questo vino versatile, più comprensibile per i consumatori in modo che possa accelerare la sua crescita commerciale e di conoscenza.”

Il progetto della scheda del profilo organolettico del Riesling è stato annunciato pubblicamente il 27 luglio all’incontro sul Riesling a Chateau St. Michelle in Woodinville, Washington, ai produttori di Riesling provenienti da tutto il mondo.
Basato su una ricerca di mercato condotta da “wine opinions” della Napa Valley”, e sul feedback ricevuto da parte dei membri del settore, l’IRF ha modificato il profilo di gusto da cinque a quattro livelli per una maggiore chiarezza.

La scheda del profilo organolettico del Riesling , è stata sviluppata nel tempo per essere disponibile per l’uso da cantine dell’emisfero settentrionale su vini della vendemmia 2008. Linee guida specifiche per l’uso da parte delle cantine saranno disponibili nel prossimo futuro.

Prossimo grande progetto del IRF è quello di creare un portale web per guidare i consumatori alla migliore informazione sul Riesling. Inoltre, diverse presentazioni di Riesling sono in programma in diversi mercati.

Durante una colazione di lavoro tra le aziende leader della produzione di riesling, nel corso dei lavori della prima Riunione del Riesling nel giugno 2007, è nato il concetto dell l’IRF, che è stata costituita ufficialmente a novembre e ora include un consiglio di amministrazione di oltre 30 grandi produttori di Riesling provenienti da tutto il mondo.

La missione della IRF consiste : ” aumentare la consapevolezza, la comprensione, le degustazioni e le vendite di vini Riesling attraverso un sistema integrato e completo di cooperazione dell’industria, della ricerca, dell’istruzione e del commercio, con una eccellente comunicazione al consumatore” .
In questo momento, l’IRF è basato interamente su sforzi volontari dei suoi consiglieri.
Ulteriori notizie si possono reperire sul loro sito web www.drink riesling.com.
Se siete appassionati di Riesling sappiate che oggi è coltivato in : USA ( Idaho, Washington, Ontario, New York, Michigan, Oregon e California), Austria, Germania, Francia ( Alsazia), Australia, New Zealand, South Africa. Piccolissime presenze anche in Italia nell’ Alto Adige.
Non è un vino di fascia bassa , ma di grande qualità.

Riesling vuol dire Germania, e proprio pensando ai suoi vigneti possiamo affrontare questa descrizione. Il Riesling è un’uva montana molto resistente al freddo e alle gelate, ha una maturazione tardiva e si presta all’attacco della muffa nobile. Vendemmiata tra la metà d’ottobre e l’inizio di novembre si adatta perfettamente alle condizioni microclimatiche di questa zona in quanto i suoi acini possono sviluppare eleganti aromi e intensi sapori pur mantenendo un livello d’acidità elevato che permette un lungo invecchiamento. Non è l’unica varietà coltivata, ma si trova in tutti i migliori vigneti. Nonostante il Riesling sia presente in vari paesi vinicoli del mondo questi vini rappresentano un punto di riferimento per tutti gli altri paesi produttori. Le sue origini sono misteriose ma si crede che si tratti di una varietà autoctona tedesca, i primi interessi verso questa varietà nacquero nel XIV secolo grazie ai monaci cistercensi del monastero di Eberbach che ne capirono immediatamente le potenzialità, così le vigne esistenti lasciarono il posto alla nuova varietà.
La quasi totalità dei Riesling è prodotta senza l’ausilio di botti o barriques, in Germania le tipologie sono regolamentate da una precisa disposizione che li classifica in base al grado zuccherino raggiunto dai mosti al momento della vendemmia. I vini di qualità superiore (Prädikat) possono dunque variare da secchi, abboccati e dolci, di cui i migliori rappresentanti sono certamente i Trockenbeerenauslese (TBA). Nella valle della Mosella sono soprattutto vinificati quelli appartenenti alle categorie Kabinett, Spätlese e Auslese.
I vini della tipologia Kabinett rappresentano la base della piramide, sono i più leggeri e delicati, frutto di uve con buona maturazione, sono generalmente secchi o leggermente abboccati, poco alcolici con un volume attorno al 9-10%.
Gli Spätlese sono vini più intensi, strutturati e ricchi dei Kabinett, questo perché le uve sono raccolte una decina di giorni più tardi, possono essere secchi, abboccati o fruttati a seconda delle preferenze del produttore e hanno un contenuto d’acidi piuttosto alto, pertanto l’eventuale dolcezza è solitamente coperta dalla freschezza.
Gli Auslese sono frutto di selezioni in vigneto dei migliori acini vendemmiati tardivamente e sovramaturi, per molti produttori della Mosella rappresenta la tipologia più prestigiosa, salvo quelli che producono dei vini botritizzati o ghiacciati. Sono elaborati con residui zuccherini più o meno marcati a seconda dell’ annata o delle preferenze del produttore. Questa piacevole dolcezza li renderà amabili e morbidi, sensazioni ben bilanciate dalla tradizionale acidità.
Le tipologie spaziano da “dry, medium-dry a fruity”, sono determinate del produttore in riferimento al valore dell’annata in questione.

Quindi concludendo, dove trovate una carta dei vini con una ricca pagina di vini Riesling siate certi di trovarvi in un locale gourmet a cui affidarvi per passare una piacevole serata.

Salute

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